24 aprile 2008

Smile


Che bello! La piccola non ha niente di grave!
I puntini sono solo lo sfogo dopo un'influenza virale, se ne stanno già andando, basta solo non uscire per questa settimana, un po' triste ora che c'è il sole, ma faremo questo piccolo sacrificio :-)
Oggi l'Imperatrice è tranquilla, gioca, sorride e dorme beata, questo è il più bel regalo!
Io mi sento serena e piena di energia finalmente, sarà il tempo, sarà una preoccupazione in meno, ma così si sta molto meglio!
Niente di particolare per oggi quindi... a volte è meglio la quiete della tempesta!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

..cosa c'è di meglio nel gioire per la salute e la felicità dei propri figli?? solo quando si è genitori si comprendono le "prediche" dei nostri genitori,e quante altre cose si comprendono sfogliando il libro della ns giovinezza..
si trova una risposta a tutto,o a quasi tutti, e impariamo ad amare veramente i ns genitori,e teniamoceli ben stretti finchè sono in vita...
ricordo le mie notti insonni per ascoltare l'andamento del respiro dei miei figli,sopratutto nelle notti in cui erano ammalati,la sensazione che provavo quando avevano la febbre alta,l'impotenza davanti ad una malattia,anche se pur banale, e l'ansia perchè la febbre non scendeva....come ti capisco cara amica,io, padre, provavo tutto questo,penso che per una madre sia molto di più,dunque condivido la tua gioia, ora, dopo aver saputo che l'imperatrice non ha nulla..
un forte abbraccio
zio

Anonimo ha detto...

Guarda un pò che stranezze che si dicono in giro!!!???

"Sono la mamma di una Bambina Indaco di 8 anni, Chloe e di una Bambina Cristallo di 5, Sarah. Il percorso verso il diventare genitore non è stato mai facile, e, per me, è stato certamente un viaggio infinito di scoperta - emozionalmente, mentalmente, fisicamente e spiritualmente. Sorprendentemente, la scoperta sembra essere stata di me stessa anziché di un modo migliore di essere genitore. Per me, diventare madre è stato l’inizio di un viaggio spirituale molto profondo che nella mia vita non ha lasciato niente di intatto. Dare alla luce Chloe mi ha fatto conoscere la mia vita. Grazie a questa bambina bellissima, adesso capisco me stessa meglio, ho scoperto lo scopo della mia vita e sto cominciando a scoprire me stessa.

Nei primi tre mesi di vita, Chloe ha sofferto di coliche e stavo diventando lentamente pazza per mancanza di sonno e supporto. Quando Chloe aveva un anno, mi è stata diagnosticata la Depressione Post Partum. Sono andata da uno psicologo, da uno psichiatra, sono entrata a far parte di un gruppo di supporto e ho cominciato ad assumere antidepressivi. Dopo 8 mesi di trattamenti occidentali convenzionali, mi sentivo ancora estremamente arrabbiata e non meglio.

Un’amica mi suggerì di consultare un medico alternativo, Celia Fenn. Dopo 3 trattamenti con Celia, mi sentivo di nuovo quasi normale. Durante la mia prima seduta, Celia mi disse che sia Chloe che io eravamo Bambine Indaco. Mi suggerì di informarmi sugli Indaco da avere così una comprensione migliore mia e di Chloe.

Quello per me fu l’inizio degli studi sui Bambini Indaco e Cristallo. È un soggetto in cui negli ultimi 5 anni ho fatto delle ricerche e questo mi ha dato molta comprensione e consapevolezza di me e delle mie figlie.

Venire a sapere di essere una Bambina Indaco mi ha portato a un viaggio di auto-scoperta. Per la prima volta nella mia vita ho cominciato a capire me stessa, le mie emozioni, la mia consapevolezza e i miei doni. Ho il senso di chi sono e del perché sono qui.

Una delle mie più grandi lezioni è stata la realizzazione che per essere genitore in modo efficace delle mie figlie, dovevo affrontare i miei demoni, le mie ferite. Molti di noi non “sanno” come essere genitori e finiamo in schemi ripetitivi che sono passati di generazione in generazione. Uno degli aspetti chiave nell’avere un figlio Indaco o Cristallo è che continuano a costringerti ad affrontare le tue stesse ferite. Agiscono da specchio dei nostri comportamenti e di ciò che dobbiamo affrontare dentro di noi.

Il vecchio modo di essere genitore non funziona più e, certamente, le mie figlie non reagiscono a una disciplina basata sulla paura. Sono più disposte ad ascoltare e a rispondere se mi impegno con loro e le disciplino da uno spazio d’amore anziché di paura. Ho dovuto osservare me stessa e il modo in cui reagisco alle situazioni e alle circostanze. Ho dovuto diventare consapevole degli schemi che avevo creato e ridefinire e rinegoziare i miei stessi limiti. Ho scoperto che le mie figlie trovano sicurezza nella consapevolezza che ho di me stessa, dei miei limiti e dei modi di relazionarmi.

Mi sono resa conto che, con una maggiore comprensione e conoscenza dei Bambini Indaco e Cristallo, molte delle frustrazioni e dei problemi che ho sperimentato come nuova madre, sarebbero state alleviate. Con il senno di poi, capisco adesso che le coliche di Chloe erano soltanto una manifestazione della frustrazione e della rabbia che sentivo, in quanto come madre pensavo di essere inadeguata. Cercando di controllare la mia bambina, i tempi di sonno, dell’alimentazione e di gioco, provocavo stress e ansia a entrambe. Adesso so che non posso permettermi di ignorare la possibilità che se le mie figlie hanno delle difficoltà, io sono quella che deve cambiare.

Avendo avuto Sarah 3 anni dopo, ero più consciamente consapevole dei bisogni emozionali e spirituali della mia bambina, così come di quelli fisici. Ottenendo una migliore comprensione dei Bambini Cristallo, ho permesso a Sarah di mostrarmi i suoi ritmi di nutrizione, sonno e gioco. Credo che questo abbia aiutato Sarah a essere una bambina molto rilassata, calma e tranquilla. È stato soltanto quando Sarah aveva circa 5 o 6 mesi che mi sono resa conto della portata della sua volontà e determinazione, una caratteristica tipica del Bambino Cristallo. Negli ultimi 3 anni abbiamo imparato a lavorare insieme e abbiamo ottenuto un rispetto una per l’altra che non avrei creduto possibile in una relazione simile.

I Bambini Indaco e Cristallo hanno un forte senso della propria identità; sanno istintivamente chi sono, di che cosa hanno bisogno e cosa sentono essere vero. Chloe, quasi certamente ha questo senso definito di se stessa, ma, allo stesso tempo, ha bisogno di specifici limiti e spiegazioni del perché siano necessari. A meno che questi limiti non siano messi rigorosamente in pratica, finiremo per essere una famiglia gestita da una bambina di 5 anni. Sebbene questi bambini siano anime molto evolute e siano qui per insegnarci nuovi modi d’essere, noi, come adulti, siamo più consapevoli delle limitazioni della nostra esistenza ed è questo ciò che dobbiamo insegnar loro.

Aver avuto Chloe mi ha portata a un viaggio d’auto-scoperta e il viaggio si è ulteriormente evoluto da quando è nata Sarah. Chloe mi costringe ad affrontare il mio vero sé e i miei demoni; Sarah mi aiuta ad accettare, ad amare e ad aver cura di me stessa.

Sono stata benedetta da queste due bambine molto diverse, le quali hanno portato i doni più belli dell’amore incondizionato, dell’apprendimento e della tenerezza. Il modo in cui le cresco è diverso in moltissimi modi, soprattutto perché sono così diverse, ma anche perché io sono cambiata. Vedo che sono più consciamente consapevole con Sarah di quanto non lo fossi con Chloe alla stessa età. Con Chloe imparo sempre di più riguardo a me stessa, mentre con Sarah posso mettere quell’apprendimento in pratica. Chloe sembra aiutarmi a guardare il mio passato, e con Sarah posso iniziare."

bah!? Quante ce ne inventiamo pur di ...dover crescere!

Ciao Papi

Anonimo ha detto...

Ciao Carissima amica ! piano piano sto leggendo i tuoi post, ma mi ci vorrà una vita...!Il tempo é molto tiranno con me, come ben sai...Ma con calma me li leggo tutti: adoro il tuo modo di scrivere ed é bello "ascoltarti" attraverso la scrittura:)
Un bacio mega a te ed alla piccolina!Evviva meno male che nn era nulla!!!Vi abbraccio :)
Molly