31 marzo 2008
Pensieri confusi
28 marzo 2008
Frasi altrui
That's no way to say Goodbye
Ossignoreiddio finalmente ci sono riuscita!!!!!!!!!
Ormai avevo perso le speranze eh eh eh ... la mia imbranataggine tecnologica a volte è immensa...
Comunque :-D adoro questo video, a parte la chiaccherata iniziale la canzone è dolcissima e mi ha fatto scendere qualche lacrimuccia, è bella in versione originale, ma in questa versione secondo me è ancora meglio, con tutte le sue incertezze e imperfezioni.
Un tributo a Leonard Cohen e Judy Collins splendidi interpreti.
Testo e traduzione:
"I loved you in the morning, our kisses deep and warm,your hair upon the pillow like a sleepy golden storm,yes, many loved before us, I know that we are not new,in city and in forest they smiled like me and you,but now it's come to distances and both of us must try,your eyes are soft with sorrow,Hey, that's no way to say goodbye.
I'm not looking for another as I wander in my time,walk me to the corner, our steps will always rhymeyou know my love goes with you as your love stays with me,it's just the way it changes, like the shoreline and the sea,but let's not talk of love or chains and things we can't untie,your eyes are soft with sorrow,Hey, that's no way to say goodbye.
I loved you in the morning, our kisses deep and warm,your hair upon the pillow like a sleepy golden storm,yes many loved before us, I know that we are not new,in city and in forest they smiled like me and you,but let's not talk of love or chains and things we can't untie,your eyes are soft with sorrow,Hey, that's no way to say goodbye."
Hey, Non C’é Modo Di Dirsi Addio
Ti ho amato al mattino, con baci caldi e profondi i tuoi capelli sul cuscino come un placido fiume dorato. Lo so che in molti si amano come noi, ed in noi non c'è niente di nuovo nelle case, in mezzo ai boschi, sorridono come noi, ma adesso è calata la distanza, che entrambi dobbiamo patire mentre i tuoi occhi dolcemente piangono"Hey, non è un modo di dirsi addio"
Non sto cercando un'altra, mentre mi perdo nei miei pensieri raggiungimi nel mio angolo, i nostri passi faranno sempre rima, so che il mio amore sarà con te, come il tuo sarà con me dovrà soltanto cambiare, come il mare cambia la spiaggia ma non parliamo di amore o catene, o cose che non possiamo slegare mentre i tuoi occhi dolcemente piangono"Hey, non è un modo di dirsi addio"
Ti ho amato al mattino, con baci caldi e profondi i tuoi capelli sul cuscino come un placido fiume dorato lo so che in molti si amano come noi, ed in noi non c'è niente di nuovo nelle case, in mezzo ai boschi, sorridono come noi ma non parliamo di amore o catene, o cose che non possiamo slegare mentre i tuoi occhi dolcemente piangono"Hey, non è un modo di dirsi addio"
27 marzo 2008
Fine di un'altra avventura
26 marzo 2008
Paura e angoscia
25 marzo 2008
Risate
"DORMI!" Ah ah ah ah ah ah
Grazie 'pà, troveremo un'altro modo per farmi dimagrire hihihihihi
24 marzo 2008
23 marzo 2008
Pasqua
La famiglia d'origine e quella acquisita sono per me la vera casa, la vera pace, la serenità.
Ringrazio di cuore quanti hanno partecipato alla prima festa nella nostra nuova casa, mi sono impegnata al massimo perchè tutto riuscisse al meglio e spero che per tutti sia stato bello quanto per me.
Ringraziamenti
Per prima cosa un enorme grazie alle speciali e superbe le mamme che hanno preparato manicaretti per tutti deliziando i nostri palati con la solita raffinatezza di cui sono capaci.
Un vivo ringraziamento al mio speciale cugnà, stoico nella sofferenza della sua influenza, che ha partecipato comunque con gioia all'evento.
Un plauso al mio fratellone che non ci ha fatto impazzire, ma è stato sereno e gioioso con tutti noi. Al Generale Vittorioso ottimo sostegno per me e Francesca.
Alla piccola grande Infanta Imperatrice che ci fa amare ogni giorno la Vita.
Al mio papà, colonna portante per le nostre conversazioni più interessanti.
Ultima ma non ultima la mia dolce cognata che diventa sempre più bella e radiosa ogni giorno che passa e ci ha portato un uovo meraviglioso (mai quanto lei!)
Infine un pensiero alla mia nonna di ferro, sempre ricoverata in ospedale, ho sofferto un bel po' a vederti in quel letto, semiparalizzata e un po' "persa", tu che sei sempre stata così forte ...
Non posso starti accanto come vorrei, ma ti voglio tanto tanto bene comunque.
P.s. Auguri a tutti :-)
20 marzo 2008
Specchi
Può essere una pozza d’acqua limpida e fresca di montagna, il placido mare di una zona di villeggiatura, un fiume dalle correnti mutevoli…
Possono essere gli occhi dell’amata/o, quelli del proprio figlio/a, dei propri genitori, del tuo animale domestico, del datore di lavoro, di uno sconosciuto…
In ognuno di questi specchi si prende e si dà qualcosa, dall’immagine al sentimento al suono, a volte si perde anche qualcosa, altre se ne guadagna, in ogni caso dopo quello sguardo niente è più come prima. Qualcosa di nuovo di noi, o dell’altro, riaffiora alla coscienza, le emozioni, i ricordi, i propri e gli altrui sogni si incontrano per un breve istante, si scontrano le divergenze e si amalgamano le somiglianze, in silenzio o nel frastuono di un attimo.
Questi sono gli specchi vivi.
Ci sono però specchi inanimati: di vetro, di metallo, freddi e spietati. Non possono dare niente di proprio, per questo sono sempre sinceri, quindi difficili e duri da accettare.
Ciò che viene riflesso da uno specchio comune è la nostra immagine, è quello che pensiamo di noi in ogni istante della nostra vita.
Quanto siamo bugiardi con noi stessi. Spietati mentitori ci nascondiamo a noi stessi.
Ci vediamo spesso, ma non ci guardiamo mai.
Spettatori malinconici della nostra vita ci osserviamo mutare, piegati dalle mode, dai giudizi degli altri e dal tempo che scorre inesorabile, senza scegliere mai veramente qualcosa per noi stessi, seguendo questo o quel modello di vita, a sua volta copiato da altri, per sentirsi all’altezza di qualcosa, degni dell’affetto di qualcuno, forse.
Così capita anche a me.
Mi guardo ad uno specchio e non trovo niente di me.
Quanta tristezza in ciò, quanto smarrimento e solitudine interiore.
Il mio aspetto non mi rispecchia e allora cosa faccio per cambiare, per sentirmi più simile a me stessa?
Cerco di cambiare.
Primo passo è sempre la tappa della parrucchiera, magari penso che starei meglio bionda, bruna, mora, rossa, liscia, riccia, corta, lunga, frangia, caschetto, sfilato, scalato, mosso… il capello è mutevole ed adattabile ad ogni stato d’animo, per questo l’ amo.
Bugiarda!
Se amassi i miei capelli non farei nulla di tutto questo, semplicemente li lascerei crescere, con il mio colore, striato da fili d’argento e li accorcerei quando sono sfibrati e stanchi.
E’ così che ho promesso a me stessa di fare da oggi in poi.
Dopo i capelli vengono i vestiti e le scarpe. Uno sguardo alla tv, ai giornali, no, non sono mai riuscita ad essere “alla moda”. Non mi piace quasi mai niente di quello che c’è in quel preciso momento in cui “va per la maggiore”. Perciò cerco qualcosa che almeno mi dia l’impressione di star bene sul mio corpo, che sia perlopiù confortevole, ho smesso da un po’ di pensare al fatto che possa essere o meno seducente, con la gravidanza ho perso anche questa fissa, ma chi può dirlo magari un giorno tornerà.
E’ il punto cruciale dell’immagine riflessa in quello specchio, il mio corpo.
Lo odio, lo detesto, l’ho sempre rifiutato.
Non mi piace niente di quel corpo, le sue proporzioni, la sua altezza, le sue fattezze, i lineamenti del viso,gli occhi, le mani, le gambe… niente. Ho spesso avuto l’impressione di essere in un contenitore sbagliato, non in armonia con le mie aspettative e le mie possibilità.
E allora cosa posso fare? Cambiare questo non è possibile, sono certa che neppure dopo centinaia di interventi di chirurgia estetica saprei accettare e piacere a me stessa.
C’è qualcosa di fulminato nel mio cervello che mi impedisce di accettarmi, per questo sto cercando di bypassarlo facendolo col cuore, nell’anima, ma è dura, è quasi impossibile.
Finchè non ci riuscirò sarò incompleta, sbagliata nel più profondo e nessuno potrà cambiarmi se non me stessa.
Josephine Wall - Alternative reality
19 marzo 2008
Grafica
Portate pazienza e consigli :-)
18 marzo 2008
Evviva!
17 marzo 2008
La Lama sottile
Proprio qualche minuto fa ho quindi terminato il secondo volume della trilogia dei signor “Filippo Autobus” (Philip Pullman), una lettura a dir poco originale e molto coinvolgente, scoperta per caso con un film “La Bussola d’Oro”.
Ringrazio la New Line Cinema per aver portato alla mia conoscenza suddetti testi, rimproverandola comunque per la scarsa fedeltà del primo episodio (come spessissimissimo accade e mi ci dovrei essere abituata, ma la speranza è dura a morire) mi chiedo infatti come faranno a collegarsi al secondo, mancando ne “La Bussola” gli elementi fondamentali per proseguire la storia…
Beh non sono problemi miei!
[Depreco in modo particolare il cambio dei connotati fisici dei personaggi, ok che la Kidman è brava ma almeno potevano farla mora…]
Inizierò ora l’ultimo tomo con le mie solite sbirciatine intralibro per accertarmi che gli eventi procedano secondo una giustizia divina (cioè la mia!) in caso contrario me ne lamenterò personalmente col signor scrittore attualmente vivente in carne ed ossa!
Scherzi a parte sono proprio dei bei libri, personaggi reali, passionali e appassionanti dove i cattivi sono proprio perfidi e guarda caso il più cattivo è una donna (cosa insolita no?) e i buoni non sono stucchevoli, trama avvincente e molto insolita per un fantasy, infatti non lo definirei tale, piuttosto un moderno-fantastico-teologico-non-tecnologico (belloooooooooo ma come mi è venuto?), insomma vale la pena leggerlo, anche perché quando ti capiterà mai di trovare un’altro pazzo che vuol fare la guerra a Dio in persona?!?!
Per quanto riguarda la vita quotidiana sto attraversando delle difficoltà con l’Infanta Imperatrice che non vuol saperne di mangiare le pappe, cosa che mi fa un tantino stare in ansia, ma supereremo anche questo.
Stasera poi c’è stato il primo temporale della stagione, super! Fulmini di cui Zeus sarebbe stato invidioso tanto erano perfetti e tonanti; io adoro i temporali, risvegliano in me una tensione ancestrale per la vita della foresta incredibile da descriversi, ma soprattutto mi affascinano i lampi con il rumore che si portano appresso e la pioggia, ma mi piacciono ancora di più se sono durante il giorno, con il cielo che diventa scuro scuro e le nuvole corrono veloci e cambiano in continuazione.
Il fine settimana è trascorso tranquillo e placido tra amici il sabato mattina e tra genitori/nonni la domenica, il tutto senza spostarsi mai di casa, privilegio raro e di inestimabile valore per dei pigroni come noi!Il massimo poi è avere il caminetto acceso, peccato non aver avuto altra legna per tener viva la fiamma anche la sera.
Il fuoco è terapeutico per me, m’incanta con i suoi giochi di luce e colore, delizia l’udito con i suoi crepitii e mi conforta col suo calore, un mix rilassante per tutti i sensi che vuota la mente e mi lascia ipnotizzata ad osservare la sua danza al di là del vetro.
14 marzo 2008
Erba e fiori
13 marzo 2008
Luca
Il Nemico
E’ lei la mia amica-nemica maggiore, è lei cha sa trarre il peggio di me in ogni situazione, lei che mi fa arrabbiare, perdere la pazienza…
Com’è possibile perdonare una macchina, un servizio non funzionante, una chiavetta, internet?
L’unica cosa plausibile per me sarebbe strappare tutto e darlo in pasto al vuoto della finestra aperta, per poi sentire con soddisfazione il lamento dei cocci sul marciapiede sottostante!
Non riesco a controllare la mia rabbia in situazioni “astratte” così che ricade sulla persona umana più vicina (ossia il povero Generale che tentava di aiutarmi procurandomi ancora maggiore irritazione!!!) facendo di una banale disfunzione elettronica un disastro per me e tutti coloro che mi circondano.
Si lo so è un po’ catastrofica questa visione, andrebbe cambiata di netto, ma ieri sera non ci sono riuscita, pur trattenendomi moltissimo… e quindi ho ceduto, ancora.
Terrazza, clima mite, notte stellata anche se un po’ velata, giubbotto troppo pesante e il nemico tra le mani… una sigaretta.
Silenzio, sfrigolio di accendino con bagliore del fuoco nel buio, accostamento alla snella figura pendente dalla mia bocca, il suono inconfondibile "sfrit sfrit" del tabacco che inizia a bruciare; inspiro … nessun sapore, nessun odore… maledetto raffreddore! Mi ha tolto anche quella piccola soddisfazione, era una settimana e mezza che aspettavo! Dopo la febbre, dopo la tosse, dopo tutto…
Non c’è bisogno di nascondersi come un adolescente, fumo ancora. Una, due, tre massimo al giorno, dipende.
Tiro dopo tiro emerge vivida l’inutilità di quel gesto, il disprezzo che genera, la discriminazione, l’assurda dipendenza.
Allora stai cambiando… sì, lo senti, lo sai, lo vuoi.
Tutto può cambiare, anche questa faccenda che non è che un’idea, perciò irreale, fittizia.
Ancora un po’ di strada… aspetto ancora un po’, anche stavolta.
11 marzo 2008
Eterno Presente
Ritorno
Un ritorno che non ha molto senso, dopo tutto.
Difficile spiegare il perché, solo chi ha percorso la stessa strada che ho imboccato in questo weekend potrebbe capirlo.
E’ stata una settimana di influenza e di un corso di “comunicazione”… così l’hanno chiamato!
HA HA HA!
Hanno del senso dell’umorismo…
D’altronde è meglio se lo chiamano così.
E’ pressoché impossibile riuscire a dire qualcosa su quello che ci è stato proposto, potrei anche lanciarmi, ma sarebbe sterile, vuoto, insignificante.
Un solo consiglio: fatelo anche voi.
Non c’è altro da aggiungere.
Ho aggiunto a margine il link di Usiogope dove potrete (se vi va) “informarvi” o iscrivervi o lasciarlo là, nessuna costrizione, nessun giudizio.
Un grazie particolare a tutti coloro che ci hanno pian piano portato fino a qui, in particolare:
- al DonPa, splendido relatore del corso;
- a mio marito che mi ha accompagnato e cammina con me;
- a mia madre che ha magistralmente gestito la situazione Francesca durante i 3 giorni della nostra assenza;
- a mio padre che sa che lo perdonerò (ho già cominciato);
- a chi ha fatto il corso prima di noi facendocelo conoscere (i miei compari spirituali, famiglia del Gatto, amici dei compari etc etc).
Spero di svegliarmi presto e riappropriarmi del Sentire.
6 marzo 2008
Battute d'arresto
3 marzo 2008
Vento
Vento che soffia
Dove vai Vento?
Accarezzi o sferzi il mondo, non ti curi di ciò che fai
Ti amo e ti odio Vento
Vento che ti dà l’aria e ti toglie il respiro
Ti amo quando giochi con le foglie secche dell’autunno
Ipnotizzi il mio sguardo trasportando i fiori dei pioppi creando nevicate fittizie
Fai danzare gli uccelli leggiadri nelle tue correnti
Ti odio quando ti insinui nei miei vestiti
Mi scompigli i capelli
Raffreddi violento la mia pelle
Non c’è difesa contro di te Vento
La tua dolce brezza asciuga le lacrime
La tua forza chiude gli occhi e li fa piangere ancora
Cosa vuoi da me Vento?
Trasporti profumi, cancelli odori
Increspi le acque, pieghi i giunchi
Porti sabbia di terre lontane
Vento che fa urlare i boschi
Vento che fa tremare le imposte
Vento che plasma
Vento che distrugge
Eterno Vento nella mente
fai mulinare i pensieri della gente
accarezzi le fantasie dei sognatori
Egoista Vento, ci rendi sordi muti e ciechi
Vuoi pervadere tutto e tutti
Prendi ciò che vuoi Vento
Vattene in fretta con parole mai dette
Torna presto con ricordi dimenticati
Pensieri di una domenica
Giornate intense, in mezzo alla gente, in mezzo ai parenti.
Un bel fine settimana, anche questo.
Ho rivisto persone che non trovavo da tanto, ho rivisitato luoghi che mi sono mancati e mi ha fatto piacere, dopotutto.
Qualche acquisto fatto in fretta, un po’ di chiacchere con commesse sconosciute, tutte ammaliate dalla piccola Francesca che sa far innamorare anche i sassi con la sua sola presenza.
Un suo sguardo ti cattura, un suo sorriso di compra e sei suo prigioniero per sempre.
Meravigliosa Magia dei bambini.
Mi sento privilegiata, che Lei sia toccata proprio a me, a noi, è un pensiero incoraggiante.
Chissà cosa porterà alle nostre vite, quali soddisfazioni, quali grattacapi, quante gioie, quante delusioni…
Temo a volte di non prestarle tutte le attenzioni che merita, ho paura di perdere la pazienza e di deluderla o ferirla in qualche modo, non mi sento sempre all’altezza di essere Madre.
Non è facile, non ci sono istruzioni, solo esperienze vissute da altri, esempi di trionfi o fallimenti personali che non ti indicano nessuna strada precisa.
Spero solo di saper essere mamma come lo è la mia Grande Madre: dolce, paziente e amorosa in ogni sua sfaccettatura, un po’ silenziosa ma comprensiva, solida come la roccia nei suoi principi e nei suoi valori, ma con così poca stima di sé alle volte…
Anche io ho questa pecca, per questo voglio imparare ad essere migliore, per me e soprattutto per Francesca.
Che fatica essere donna, moglie e madre!