28 febbraio 2008

Campagne e raccolti

Riprendo il filo dei ricordi...
Oltre il giardino c'era la vera libertà... i campi!
Un prato d'erba, due orti, un vigneto, due campi coltivati a granoturco e un campetto incolto erano i luoghi di proprietà di famiglia, certo non poco per scorrazzare, ma laggiù a sud un paio di appezzamenti più in là c'era il posto più interessante: il canale. Si poteva accedere tramite una stradina di ghiaia oppure attraverso corridoi d'erba che fiancheggiavano i piccoli canali di scolo delle piantagioni.
Quando erano piccoli i miei nonni e i miei zii lì ci potevano fare il bagno e pescare, ma alla mia di giovinezza l'acqua era diventata melmosa, piena di alghe e di immondizia e sudiciume da fabbrichette... però vedere scorrere quel liquido era profondamente ipnotizzante e rilassante, la vera magia poi era il bosco di pioppi.
In estate le piccole foglie a cuore lucide frullavano alla minima brezza e fra i rami tanti uccellini avevano il loro nido lassù e cantavano felici.
Ricordo che una volta i proprietari avevano lasciato crescere l'erba a dismisura, io sì, ero piccola ma i verdi fili erano più alti di me! E' una delle sensazioni più belle che abbia mai provato... avanzare a tentoni in un bosco in un mare d'erba fresca che ti sosteneva se inciampavi, ti nascondeva la via, per farti uno scherzo ti faceva trovare un tronco di pioppo proprio a un centimetro dal naso rischiando di sbatterci, poi ad un tratto ti perdevi e non sapevi come uscire e ti faceva paura tutto quel rumore delle foglie sopra la testa, ma un raggio di sole ti illuminava e tornavi in pace con tutto quello che avevi intorno e tornavi a scorrazzare allegra come un'ape sui fiori...
Alcuni dei momenti più felici poi erano il raccolto del fieno e il raccolto delle pannocchie.
Nel primo caso perchè dopo aver aiutato (pochissimo...) a raccogliere la paglia mi mettevano sopra la montagnola sul carro e mi portavano al fienile a traino, pareva di essere una regina sulla portantina! Ha! Vedere tutto dall'alto dava l'impressione di averne il controllo, ti lasciavi cullare dal dolce oscillare di quello strano mezzo di trasporto poi di lasciavi cadere stesa e ti godevi il sole cocente che faceva sprigionare l'aroma dell'erba secca... Alla fine bisognava scendere, ma il divertimento poteva continuare su nel fienile!
Quando si raccoglievano le pannocchie di granoturco invece era tutto più faticoso, le foglie fanno un prurito bestiale, sono ruvide e taglienti e non passa molta aria, perciò non era gradevole starci ore a sgobbare perchè non è che il grano ti salti in braccio, ma io ero esentata dal lavoro forzato!
Facevo solo quello che volevo per quanto tempo volevo (che bei tempi...).
Una volta che tutti i cesti disponibili erano pieni si caricavano sempre sul super carro e si portavano al granaio e si issavano con le carrucole e le corde, purtroppo non mi hanno mai voluto tirare su in un cesto, pesavo troppo dicevano, così mi toccava stare a guardare...
Altro posto interessante il granaio... faceva parte della casa, ma si accedeva solo dalla scaletta esterna di legno e sapeva di muffa e di stantio, dentro oltre al grano ci tenevano i macchinari per sgranare il granturco e macinarlo, qualche vecchissimo armadio, i setacci, ma la cosa più bella era il presepe!
Con tutte le casette e i personaggi e le pecore, ognuno aveva contribuito a sfamare uno o più topi, cosicchè risultavano bucherellati o moncherini... ma era bello lo stesso!
Lassù la cosa più bella era letteralmente nuotare fra i gialli chicchi secchi accumulati sul pavimento, sì perchè una volta sgranato il mais non veniva macinato tutto subito, ma si lasciava seccare e riposare per tutto l'anno quello che non si usava per le galline; mese dopo mese si abbassava il mucchietto ma poi tornava ad alzarsi perchè c'erano altre pannocchie intere!
Era meraviglioso rilassarsi in quella marea che si assecondava al tuo corpo molto meglio del materasso, non ammaccava mai e ti massaggiava dolcemente infine era buono anche da sgranocchiare oltre che per giocare!
Altro raccolto importante era la vendemmia, ma mi è sempre piaciuta meno delgi altri, forse perchè era già cominciata la scuola, forse perchè non si poteva salire sul carro altrimenti rovinavi l'uva... l'unica cosa interessante era spremere i grappoli e controllare il mosto, ma era costantemente infestato di moscerini e aveva un odore che non mi è mai piaciuto molto.
La campagna regalava un sacco di spazio, piante e animali con cui perdersi e giocare, si poteva correre a perdifiato nell'erba sotto il sole, passggiare tra le vigne raccogliendo bianche margherite o gialli tarassachi, nascondersi nel granturco, infiltrarsi negli orti senza farsi notare, saltare nei piccoli fossi dando la caccia alle rane... ogni stagione aveva la sua peculiarità, i lavori da osservare, le semine da scoprire, i raccolti da seguire, i fiori da annusare e la natura ti regalava sempre qualche cosa con cui inventare storie e passatempi, senza spendere un centesimo, senza bisogno di corrente, di internet, nemmeno di compagni in carne ed ossa... la tua fantasia bastava.

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