17 luglio 2009

Ali


Sono le 5.13.
Sono sveglia dalle 3.30.
Mi sono alzata per uno spuntino… la fame è sempre in agguato quando si pensa troppo.
Il mio comportamento mentale è a dir poco abominevole.
In ultima analisi la mia sofferenza (autogenerata) è decisamente fuori luogo e senza senso.
OK gli sbalzi d’umore, quelli di ormoni ecc ecc ecc … ma … a cosa serve VERAMENTE autoflagellarsi a questo modo?
Quale insano meccanismo innesta questo attaccamento ad uno stato emotivo così negativo?
Non lo so. Cerchiamolo.
Ricerca di commiserazione, dialogo, comprensione, affetto, attenzione? Da chi, da che cosa? Se mi tengo tutto dentro e non ne parlo a nessuno? (Inconscia speranza che qualcuno te lo chieda???)
Vittimismo? Probabile.
Depressione pre-partum? Ma non diciamo fesserie per favore!
Cazzo, il DonPa aveva ragione anche questa volta.
Se vivi nel passato e nel futuro non hai mai quello che vuoi, ottieni solo sofferenza.
Analizzando questo caso specifico: mi sto letteralmente torturando il cervello perché VOGLIO un parto naturale, perché nessuno (sano di mente) farebbe un intervento chirurgico “agratis” così perché l’ha detto Tizio, Caio o Sempronio, però il piccolo non ne vuole sapere (perché è presto, giustamente, IO lo so).
Quindi si ravana nel passato e si ripassano tutti i momenti brutti del precedente cesareo, con insistenza, poi ci si proietta al futuro e ci si fanno filmini di ogni genere su quello che ancora non è accaduto…
Non è pazzesco???
A parte il nobile intento di voler seguire un ordine “naturale” delle cose… tutto il resto è … è … non mi viene una parola abbastanza incisiva… (mettiamo in bocca un altro Pandistelle) è pura follia.
E’ tempo ed energia sprecata.
E’ sofferenza.
E’ stupidità.
E’ insonnia… e a me piace dormire!!!
Allora, se un problema si incomincia a risolvere quando si accetta la propria situazione/vita, vogliamo o non vogliamo smettere di farci pare mentali???
Stamattina in macchina ascoltavo una canzone che ha innescato questo ragionamento, ma è l’accettazione la parte più complessa, è il muro dell’ego che non vuole cedere, che dice “Ah, sì, poverina come soffri, te lo meriti! Così impari, cresci!!!” Ma cosa??? Ma che cosa vuoi da me mente bacata??? Io sto bene quando sono felice non quando sto di merda!!!
E allora basta no???
Sta per arrivare un pupo adorabile, parto naturale o no, fra poco cullerò tra le braccia una nuova vita!
Bastaaa!

Giocano in cielo e volano verso il sole
Figlie del vento in questo pianeta blu
Se volano indietro perdono il vento e non c’è più cielo per cui volare
Tu lo sai
Specchio al passato il cuore non sente più
Specchio al futuro è cieco di buio in te
Ieri e domani la tua prigione è tutta lì
Senza cielo sei
Non avrai che nulla in cambio
Così stretto al tuo passato
Tra le braccia incerte del futuro
Non troverai un po’ di pace
Come le Ali si aprono per volare
Apri al presente è l’unico cielo che hai!
Se perdi le Ali si chiude la rete dentro te
Vivi ora e qui
Volo al presente brezza o tempesta in te
Volo al presente, volo verso te
Tu lo sai
Sono in te le mie sorgenti
Sono in te i piani del mio cuore
Ogni istante è un grembo di cielo dove rinasco ADESSO

(Salmo 87,7 Da "Ut" - Paolo Spoladore)

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